Potenziamento Atletico

L’intreccio tra l’approccio ergonomico – e quindi l’analisi del rapporto tra il lavoro da compiere e l’uomo che lo deve eseguire - e la sapienza millenaria orientale mira a costruire performance attraverso un uso consapevole del corpo (fisico, mentale ed energetico) volto a ridurre sforzi inutili e dannosi. Più lo sforzo che deve compiere l’atleta è minimo più siamo in una situazione ergonomica. In cinese gli antichi maestri di Tai Chi dicevano: “usare 4 once di forza per battere 1000 libbre”.

Obiettivo pratico è quindi quello di definire operativamente la minima prestazione fisica richiesta per raggiungere a un obiettivo atletico. La nostra strategia di potenziamento atletico si realizza attraverso una serie di metodiche ed esercizi mirati volti a ottenere un ottimale condizionamento fisico, sia scheletrico, muscolare che cardiorespiratorio; questo al fine di predisporre l’atleta alle migliori condizioni fisiologiche per poter affrontare una gara o una disciplina sportiva con la massima efficienza possibile.

Le nostre metodiche sono indirizzate sia al potenziamento globale che selettivo (in base al tipo di disciplina sportiva interessata); migliorare quindi la forza, la velocità o la resistenza, siano esse generali, dell'intero corpo umano, o specifiche di quelle parti del corpo che vengono considerate fondamentali per uno specifico gesto sportivo. In ogni caso, anche quando si focalizza l’attenzione su una specifica area corporea la nostra visione rimane quella tipica delle arti marziali interne che si basano su un uso globale e strutturale del corpo (visione olistica), anziché sequenziale.

Non ci si pone tanto un obiettivo di ingrandire la massa somatica con ipertrofia della muscolatura, ma della costruzione strutturale e biomeccanica del movimento che poi possa fungere da base per lo sviluppo della forza elastica coordinato a un uso consapevole dell’energia interna e mentale. Si tratta in altri termini di una pratica espansiva della consapevolezza delle proprie energie latenti che necessitano di una strategia chiara e ergonomicamente orientata alla liberazione di capacità inespresse.